Un colpo di tosse vi seppellirà

Spero in un post breve. E conciso. Breve e conciso. Mi intendo abbastanza di musica classica. Mi intendo un po’ meno di lirica. Mi intendo di Teatro. Lo vivo. L’equivalente del “Buu” loggionista in teatro è il pubblico freddo. Freddo e che tossisce. Il colpo di tosse in un teatro è come uno sparo verso l’attore. Mi voglio ricollegare all’articolo di Giorgia e di Gaspar. Libertà assoluta di tossire o di “buuare”, ma, cari loggionisti e cari tossenti, sappiate che non siete i latori ultimi della verità. Fate solo aumentare gli scettici verso una forma d’arte che, lo vogliate o no, si sta sclerotizzando. Anche per colpa vostra.

SNL? SNL!

1941Si potrà parlare di Mercoledì di una cosa vista Sabato notte?

Conosci il programma, sai a cosa stanno andando incontro gli autori italiani che dovranno adattare un format lontano anni luce dal tipo di televisione nostrana. Leggo due bei interventi a favore della cosa, senti parlare di Raul Bova, delle Vibrazioni (che tanto malaccio non sono), ti commuovi ricordando Zappa che dirige l’orchestra con il pazzo che fa il cinese. Pensi: “appena posso gli do una chance”. Vedi passare gli ultimi secondi di promo, non vedi praticamente nulla ma senti come un rumore di ventilatore in lontananza. Aspetti. Parte il programma. E capisci cos’era quel rumore, perchè vestito da pseudo Blues Brother c’è lui.

Papi.

Click.

P.s. Titolo inspirato dall’album PFM? PFM! (uno dei più brutti)

Quanta fretta ma dove corri…

Sono andato all’auditorium della Conciliazione per assistere ad un concerto dell’Orchestra sinfonica di Roma, ma sono riuscito a partire nel classico “Fuori tempo massimo” per la percorrenza sul Lungotevere fino in Zona S.Pietro. Ho lasciato la striscia di fuoco modello Wile E. Coyote sulla Colombo, mi ha fatto la hola Ben-Hur per il tratto del Circo Massimo, e sono sicuro che mi verranno a prendere in pompa magna per la percorrenza a velocita di curvatura del sopracitato Lungotevere, Tevere nel quale mi getteranno alla fine dei festeggiamenti. Ma nonostante tutto sono arrivato a concerto iniziato, ho beccato un biglietto a zero euro ed ascoltato la prima parte dal foyer. Tutto sommato serata positiva (a parte la maniglia rimastami in mano uscendo dal bagno).

Il programma era molto interessante e piacevole all’ascolto:

  • Anton Bruckner: Te Deum – per soli, coro e orchestra
  • Alexander Borodin: Nelle Steppe dell’Asia Centrale e Danze Polovesiane.

Bello e coinvolgente, specie per le conosciutissime danze, con ben cinque percussionisti sul palco. Ottima esecuzione e finalmente un luogo con un’acustica adeguata (per la sinfonica rispetto al Sistina, dove avevo ascoltato un concerto precedente). Vi consiglio di leggervi i programmi a venire, Il Direttore Francesco La Vecchia fa una scelta di incoraggiamento verso i giovani molto forte (prezzi per biglietti e abbonamenti bassi) e lo consiglio come possibile alternativa all’auditorium di Roma, per variare gli ascolti.