“…s’è Liqueso!!”

Ieri sera ero al Brancaccio, con un sacco di gente dentro e fuori, per difendere il teatro, il povero bistrattato teatro dall’ennesimo danno perpetrato dalla TV sotto falso aspetto. Bellissima la sincera reazione di Proietti al tripudio in apertura sipario, quando, sotto la spinta dell’applauso, si è fermato per asciugarsi gli occhi e ricominciare da capo. Ovviamente la proprietà dice che c’è stato un fraintendimento, che loro vogliono continuare con Proietti come Direttore Artistico (ma non gestore), vedremo se il comune di Roma avrà voglia di fare qualcosa di serio. Dopo tre ore di spettacolo montato lì per lì, con alcuni cavalli di battaglia e interventi vari (i suoi ex allievi, Arbore, Piovani, Gullotta, Guidi), la battuta più bella è stata: “Solo in Italia ci si riesce a dimettere da un posto che ancora non si ha…ma che, niente niente, eravamo in due?”

Un Minuto di Silenzio

Questo finesettimana si conclude la terza edizione di “Officina Teatro XI”, con una sfilata di costumi a cura di Monica Raponi e di tutti i partecipanti al laboratoio costumi, ma sopratutto con le tre repliche (4-5-6 Luglio, ore 21.00) della piece “Un minuto di silenzio”, saggio sperimentale per la regia di Luca Monti, a cui partecipano Gianni Corsi, Valerio di Benedetto e Fabio Barbati. Tutti i particolari a questo link (file PDF). Ed ecco a voi le note di regia:

“Un minuto di silenzio” è l’incontro di tre trentenni … compagni di classe ai tempi delle scuole medie … mai più incontratisi da allora. Tre estranei che si ritrovano al funerale di un loro quarto “grande amico”. Uno dei tre, Angelo, è l’impresario delle pompe funebri che ha avvertito gli altri due della prematura scomparsa del compagno di giochi. Renato, un volontario che assiste i non vedenti, e Paolo, un piccolo imprenditore che sta tentando di sfondare con la sua ditta di scarpe nell’Est Europeo, avrebbero volentieri evitato di partecipare alle esequie ma entrambi, il primo spinto dalla madre ed il secondo per evitare un incontro di lavoro, vanno a casa dell’estinto per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. Ad attenderli trovano un ilare Angelo, felice della rimpatriata tra vecchi compagni di scuola. Gli anni della scuola media, per lui, sono stati i più belli della sua vita…