Strada facendo (a Roma)

Ieri su FriendFeed c’è stata una clamorosa discussione sulle zone di Roma, che ha raggiunto e superato i 300 commenti. Questa cosa mi ha fatto venire in mente quello che capita durante (o meglio dopo) una cena fra amici o conoscenti qui a Roma. Al momento della grappalimoncelloamaro parte la discussione sulle strade. Non sulle buche o esteticamente, si parla delle strade da fare per arrivare in luoghi. Se tutte le strade portano a Roma, per portarti da A a B nella capitale ci sono N soluzioni, che possono essere divise per livello di difficoltà:

Livello 1 (principianti): per andare da A a B (poli opposti al nucleo cittadino) – GRA

Livello 2 (avanzati): da A a B con passaggio lieve su tangenziale e finale in  GRA

Livello 3 (semi-pro): Passaggio a lamadicoltello attraverso il centro, sfruttando anche strade a 4 corsie (ivi compresa la Via Cristoforo Colombo)

Livello 4 (Magno gubernator): Come il livello 3, ma senza strade a scorrimento veloce e momenti di grande ardimento (tipo attraversare la Garbatella in mezzo alle “casette” con mezzo di dimensioni pari a un Opel Astra).

Il problema è che alla fine, pur sfruttando ogni minimo consiglio, appuntato con precisione e inciso su lastre di marmo, il risultato sarà il medesimo.

Imbottigliato.

Salviamo il “Santa Lucia”

Davanti al S. Lucia ci passo tutti i giorni, andando a lavoro percorrendo la Via Ardeatina verso la campagna Romana. Li dentro hanno riabilitato un componente della Slammer e grande amico di Diego (in arte Zoro), ma non solo lui, tante altre persone posso ringraziare questo polo di cure riabilitative avanzate. Ora come sempre un punto di eccellenza rischia di sparire giù per lo scarico, tirato giù da precendenti e attuali scandali legati alla gestione sanità della Regione Lazio. Voglio diffondere l’appello del “COORDINAMENTO SALVIAMO IL SANTA LUCIA“, diffondendo il loro blog. Leggetelo, cercate in giro info su questo polo e poi, se vi va, contribuite anche voi.

Piccola prova di ascolto

La “nuova” Radio2 modello Tamarrata (cit. MB) mi ha regalato al momento: Enrico Vaime triste domenica mattina alle otto e le Donne che ciacolano. Su quest’ultimo dico solo poche cose. Noioso all’inverosimile e odio, ripeto odio, lo speakeraggio con la voce falsa modello Jack Folla.

Intanto la sorellina Radio1 non si fa scrupoli a imboccare la scaletta che porta in cantina, imbarcando Pupo (Pupo? Pupo!) e la Ventura. Anche Radio3 ha presentato nuovi programmi, tendo a fidarmi di un direttore che ne è diretta filiazione, ma lo si conosce come yes-man inveterato. Speriamo, per la parte culturale della nostra radio, in buone nuove.