Qualcuno la chiama “Ginnastica dell’anima”

Precisamente la chiamava così Mitì Vigliero. Ho passato parte del Sabato e della Domenica prima del rientro lavorativo a mettere in ordine pezzi di caos della casa in campagna che è stata di mio padre. Casa usatissima, ma che conteneva sacche di ricordi ammucchiati con noncuranza, che hanno la forma di scarpe, fogli scritti a mano, buste con vestiti infilati dentro alla rinfusa e borse con dentro vestiti puliti e stirati e profumati, buste con sassi del Magra, riviste con foto di sfuggita, o in formazione con il team scientifico. Ora casa è più vivibile, si è recuperato spazi, che magari verranno riempiti con libri e CD, che in fondo sono altri ricordi. E io mi sento un po’ più leggero.

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