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La regola del fightclub…

quelli che se gli tocchi il giochino si incazzano…oh yeah
Quelli che corrono a fare il giochino pur di avere tre accessi in più…oh yeah

Non voglio fare la parte di quello con il ditino accusatore alzato, però in tempi mesti come questi, cercare di tirare su il livello non guasterebbe. Ecco perchè mi altero quando vedo gente (nei commenti di Akille) che si incazza perchè “guai a scoprire il giochino”. Tanto poi a fare questo giochino corre la maggior parte dei blog che vorrebberò avere un briciolo di visibilità in più.

Tanto vale seguire un consiglio che dice “…e farsi un trip di mozart? tanto per andare controcorrente? ci sono cose notevoli, eh….” come hanno scritto giustamente nei commenti chubbyhuggs e Giorgia

“Chi e’ causa del suo mal…” ma anche “Alle dame d…

“Chi e’ causa del suo mal…” ma anche “Alle dame del castello…” Il titolo rischia di essere piu’ lungo del post, ma dovevo rispondere all’accorato appello di IVO. “La Presidentessa” e’ una piece di vaudeville francese degli anni 30, un classico fatto anche da altre compagnie (ma qui c’e’ la Ferilli e quindi scatta il marchettone!) quindi un testo innoquo…solo che e’ accompagnato da una locandina inquietante in cui si vedono solo le tette della Ferillona, fatto con uno stile ed una grafica che ricorda quello dei film trash anni ’70 tipo “giovannona coscialunga” o “la supplente” e via andare…Coraggio Ivo, si allunghi qui, sul lettino, io prendo appunti e vediamo di capire cosa e’ successo…Ho preso la foto della locandina dal sito “Proveperunsito”. Scusate ragazzi, se volete poi la tolgo…

“Merry Christmas” – Reprise ” Uno, due, tre, quatt…

“Merry Christmas” – Reprise ” Uno, due, tre, quattro, cinque, sei…*” Inizia cosi’ il serratissimo “doppio” monologo di “Merry Christmas”, che ha come protagonisti Romano Talevi (sua anche la regia) e Gianna Paola Scaffidi. Per chi non e’ mai andato presso il teatro “Stanze Segrete” un avvertimento; una esperienza di teatro tanto diretta non capita cosi’ spesso. Si dice che le Stanze siano un salotto, mai indicazione puo’ essere piu’ indicata. Siamo li, inerti, davanti ai due personaggi che, giorno dopo giorno, con il natale alle porte, scoprono il loro dolore piu’ profondo, il loro terribile vuoto interiore. Sono soli, ma sono soli perche’, in fondo, vogliono esserlo. Fra battute feroci, tentativi di recuperare un contatto e momenti di auto-odio, noi spettatori siamo cosi’ vicini agli attori da percepire respiri e tremori. Tanto intensi da farti dimenticare tutto, coinvolgenti nei “break” del testo, quando la parete che divide i due appartementi diventa permeabile alle coscenze, commoventi nel finale (che non vi svelo). Avete ancora pochi giorni per assistere alle repliche, quindi vi consiglio di contattare il teatro al numero 06.6872690 oppure andare su www.stanzesegrete.it, ne vale davvero la pena.* Vengono contati dei terribilmente simbolici biglietti di auguri…

Rifarmi il look? Cambiare tutto per non cambiare n…

Rifarmi il look? Cambiare tutto per non cambiare nulla? Ivo nel commento al post precedente mi invita a cambiare l’idea di questo blog (che un’idea vera e propria non l’aveva mai avuta). In effetti quello che faccio e’ esattamente questo. Parlo di cultura (teatro e musica* in primis, ma anche altro) con sufficienti svarioni fuffologici (sempre per rimanere cari a Qui-in-tostato, ciao belli). Quello che vorrei fare e’ cambiare l’aspetto del blog e forse in futuro l’indirizzo.In quanto alla grafica, idee? Resterei su i colori scuri, magari adottando anche un rosso teatro da qualche parte…Oddio, mi sa che mi sto allargando troppo…* Per musica si va dalla medioevale fatta con strumenti d’epoca al Nu-metal. Fate voi.

“Merry Christmas” Sto nuovamente per sparire per q…

“Merry Christmas” Sto nuovamente per sparire per qualche giorno (torno, promesso), ma prima di andare vi voglio lasciare con questo spettacolo che Romano Talevi (che io considero ancora il MIO regista) mettera’ in scena con Gianna Paola Scaffidi. Lo spettacolo e’ tratto da “Harry’s Christmas” di Steven Berkoff. Queste le note di regia:”Una citta’ qualunque ai nostri giorni. Due appartamenti contigui. Un uomo e una donna, scapoli entrambi. Due vite piccolo borghese che nel periodo natalizio si ritrovano a fare i conti con la propria solitudine. Questo “monologo a due voci” e’ un serratissimo dialogo tra due esseri umani e le proprie coscienze. I due personaggi parlano lo stesso linguaggio, vivono le stesse emozioni, raccontano con tagliente ironia e con accenti di disperazione il senso di vuoto incolmabile che pervade tutte le solitudini e che porta alla chiusura col mondo: quando tutto sembra inutile e la lotta con se stessi insostenibile e persa da sempre. Il percorso e’ scandito dall’avvicinarsi del Natale: un conto alla rovescia della propria esistenza aspettando il giorno piu’ atteso dell’anno dal resto dell’umanita’, ma non dalla gente sola che avverte ancora di piu’ il peso della propria condizione. Un’analisi forte e struggente dell’insofferenza verso se stessi che ferisce con il suo linguaggio corrosivo e penetrante e ci fa riflettere sull’incomunicabilita’ dei nostri tempi: spesso non sappiamo chi ci abita a fianco, ma basterebbe aprire la porta e regalare un sorriso per sentirci meno soli.”Lo spettacolo sara’ in scena dal 14 al 25 Dicembre 2005 presso il “Teatro Stanze Segrete” (un vero salotto teatrale), in Via della Penitenza, 3Per informazioni potete telefonare allo 06.6872690 oppure andare su www.stanzesegrete.itA fra una settimana (circa)…

Par che dorma… La notizia della dipartita di Ile…

Par che dorma… La notizia della dipartita di Ileana Ghione mi colpisce perche’ presso il suo teatro, tanti anni fa, ho contratto in maniera definitiva la malattia che mi trascina su i palcoscenici. Passata via in un attimo, portata via dal vento delle notizie che ci parlano e continueranno a parlarci di Famosi che spesso stanno su un isola, molto meno “utili” al nostro povero mondo culturale. Che venisse una tromba d’aria a prelevarli dall’isola e a scaricarli in Micronesia, uno per isoletta, ivi compresi tutti i “dietro le quinte”, che fa tanto figo, ma che hanno una responsabilita’ di cui dovranno rendersi conto prima o poi.