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Zio David

Tempo fa, quando suonavo (preciso, quando suonavo tanto, sperando diventasse un mestiere) non esistevano ancora le “Tribute Band”, o almeno erano ancora relegate ad ambiti non italiani. Sostanzialmente c’erano cover band, che facevano solo canzoni non loro, e gruppi che suonavano musica originale, magari infilandoci qualche cover per fare contenti i gestori dei locali, preoccupati di vendere poche birre. Il nostro gruppo era in questa seconda categoria ma le nostre cover erano particolari e ricercate. Una era Heroes, suonata in maniera del tutto personale (la mia chitarra era addetta alla lunghissima nota che sottolinea quasi tutto il brano). Chi cantava era molto preso da Bowie, ma fortunatamente non siamo mai andati oltre al pezzo legato all’insegna rotante della Volkswagen in “I ragazzi dello Zoo di Berlino”.

Una sera parlando dopo un concerto (e parecchie birre) quello che è uscito fuori era che non avrei voluto David come padre, ma come zio. Quel tipo di zio che ti introduce alle cose proibite e a fare scemate la notte, che ti fa l’occhiolino mentre seduce l’ennesima ragazza/o e che ti copre alla tua prima cazzata (non pericolosa).

Posso dirlo? Io a zio David volevo molto bene.

 

P.s. Mi è tornato in mente guardando nel blog che tempo addietro per un progetto nel Web (Si si, quello fatto da quella degli zombie) ho rovinato proprio quella canzone. Non me ne vogliate troppo, zio mi avrebbe comunque perdonato.

 

Side Projects

 

Oltre a questa cosa coperta di polvere ho un nanoblog (il famoso Bloggolo!) puramente fotografico. Si trova su Tumblr e lo potete raggiungere cliccando sul nome: Saturday Mornings at the Auditorium.

Racconta visivamente delle serate del venerdì (lo scorso anno) e delle attuali mattine del sabato presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, mentre facciamo gli autisti per un giovane musico. Non ho pretese di grande fotografo, ma qualche scatto significativo qua e la mi è uscito.

Zheroes – Un nuovo progetto

zheroes“T’aa ricordi la Gianola?” “Quella degli zombie?” Abbravo, quella!” “che ha fatto mo’?” “È tornata con una cosa nuova” “Cos’è?”

Zheroes è un nuovo progetto letterario on line aperto a tutti (sempre che vi siano ancora superpoteri disponibili). Un gruppo di adolescenti vagamente sfigati (o anche no) che iniziano a scoprire il loro particolare superpotere. Ci sono poteri tipo “Controllare le erbacce a piccole porzioni” oppure “Levitazione (3 cm da fermo)” o ancora “far dire parole a caso”. Ogni partecipante (scrittore e al medesimo tempo protagonista) tiene un diario, in cui racconta frustazioni e piccoli incidenti di tutti i giorni. Il diario è una sorta di punizione o terapia, affidatagli dal professor Chon Zi, lo psicologo della scuola. Partecipate, o semplicemente leggete. Ci sono già un po’ di racconti, con stili diversi, decisamente godibili.

 

(P.s. ho partecipato anch’io, ma non scrivendo).

Amsterdam – 2

Una delle bellissime caratteristiche della cittadina è ovviamente l’acqua. La sua presenza pressochè costante la rende un punto di riferimento mentre si va in giro (é dopo il prossimo canale!!) che una via di trasporto vera. Ovviamente il giro in battello é immancabile per il turista, e qui scappa il primo consiglio. Se volete risparmiare qualcosa e vedere comunque un pezzetto di Amsterdam da questo punto di vista potete sfruttare la mini-crociera offerta dal museo della Heineken (visita che avrà un post tutto suo più avanti).

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Dall’acqua si possono ammirare le straordinarie commistioni architettoniche della città, la dove in pieno centro classico e moderno si affiancano senza problemi di convivenza.

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Non è un giro lunghissimo, in realtà ti portano da davanti al museo fino a dove si trova l’enorme negozio di gadget della birra, ma sufficente per avere un’idea di come venga vissuta l’acqua. Ci si trova a passare accanto a molte case galleggianti (alcune in manutenzione, cosa che ti fa capire quanto sia vero il tutto) con gli abitanti presi nelle loro faccende (Alcune case sono piccoli atelier d’arte).

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Dopo di che parleremo dei musei, che hanno molte frecce al loro arco da molti punti di vista… [continua]

Amsterdam – 1

Amsterdam 2013Per parlare del breve viaggio ad Amsterdam devo partire con un ringraziamento A Elena Chesta, al suo blog Comida De Mama che raccontando di una città “vissuta” mi ha sempre stimolato a trovare il tempo per visitarla. La possibilità è arrivata sotto la forma di una vacanza da inventare e prenotare in meno di una settimana.
Amsterdam ha vinto (prezzo – novità). Quindi guide, una scorsa ai chilometrici consigli che Elena mi ha fornito (e di cui sono riuscito a sfruttare forse un 5%) e via.
La foto era quasi ovvia per questo primo post introduttivo. La bicicletta, o meglio le biciclette non sono un fatto meramente folkloristico o di colore, sono una cosa vera, sensata, affascinante e latrice di invidia da parte di un cittadino schiacciato in un traffico da città del terzo mondo come me.
I primi momenti del primo giorno sono stati passati pensando a come potessimo muoverci in città e anche quanto spendere per questo. Molto consigliata la carta “I Amsterdam“, ma credetemi, risparmierete un sacco di soldi facendovi trascinare da questa follia senza motore. Fate un salto da McBike (hanno 6 negozi sparsi per Amsterdam), montate in sella e iniziate a gironzolare per la città… [continua]

Theimpossiblebreakfastreview /1

20111013-091911.jpgInauguriamo la rubrica delle recensioni di colazioni impossibili. Quelle che, per ovvi motivi, difficilmente farete. Quelle bloccate dietro un Badge, o così remote o lontane che impossibile andarci in tempi umani per la colazione.

Comincio io, presso il Blue bar dell’agenzia internazionale in cui mi trovo. Ci si può sedere comodamente a comodi tavoli, circondati da un delizioso cicaleggio internazionale, colazioni di lavoro, answer groups.

Il cappuccino è cappuccio romano tipico (non troppo caldo), il lievito piccolo (mela) buono e appena sfornato. Cacao self-service e sfottò calcistici on demand. Non occhiate troppo a lungo la biondona nel tavolo accanto o è harrasment.

Dopo vi potete recare su una delle due terrazze, o guardando le colline lontane o il centro cittadino, sentendovi, per qualche minuto, Nerone.

Questo è il primo post/segnalazione. Sentitevi liberi, mandatemi le vostre che le pubblichiamo qui. Enti, scuole, ospedali, ministeri. C’mon!

Avogadro it’s my co-pilot

Arriverò sicuramente buon ultimo, ma occorre comunque dare visibilità al caso Boiron-Samuele di B-log:0. In pratica la simpatica ditta che vende le famosissime caramelline di zucchero ha cercato di far bloccare il sito al provider di Samulele (a proposito Samuele, qual è il tuo?) il quale ha invece agito nella maniera corretta, permettendo la modifica ma senza far sparire neanche un secondo l’articolo in questione. Resta poi il discorso su quella che pare essere una pratica comune, quella della minaccia leguleia a post su internet. Risparmatemi poi, cari leguleji in ascolto, il solito discorso del “eh, ma così non si può fare, li ha diffamati”. Ho deciso, con atto altamente democratico, di cancellare tutti questi tipi di commenti. Così, perché i bizantinismi mi stanno fortemente antipatici.

Aggiungo una cosa. Chi come me ha fatto almeno un anno di chimica a scuola e ha fatto esercitazioni di analisi e attività di laboratorio è perfettamente “vaccinato” contro la storia delle diluizioni e della fialetta agitata. Che il becco Bunsen sia con voi!

Google+ visto da fuori

Non ho ricevuto in prima instanza e poi non l’ho neanche cercato, un invito a testare il terzo tentativo di social network di Google (precedenti erano Wave e Buzz). Io “vivo” e condivido la mia esperienza on line su FriendFeed, piccolo social molto flessibile con zero fronzoli, al quale appartengono un gran numero di invitati al test di G+. Sono un paio di giorni che vengono pubblicate molte schermate di “cancellazione” del profilo di G+. Magari il campione statistico è molto limitato, ma le premesse non sono buonissime (un clone di Facebook con alcune caratteristiche di Friendfeed e di Diaspora, ma con poca flessibilità riguardo l’identificazione on line). Vedremo se a Mountain View aggiusteranno il tiro o arriverà il quarto tentativo.