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In avanti di La7

Logo_FIRAvevo scritto qualche post (e anche qualche tempo) fa che La7, con tutte le sue difficoltà, continuava ad essere una Tv che per il rugby italiano fa quello che le altre (RAI in primis) non fanno.

Ora però ha deciso di vedere cosa gli conviene di più e con il Sei Nazioni in pieno svolgimento decide di mandare in onda la partita di sabato prossimo Francia Vs Inghilterra solo sul digitale terrestre a pagamento. I non raggiunti dal servizio e quelli che non vogliono pagare la card di La7 non potranno vederla e al suo posto si troveranno una bella replicona dell’ispettore Barnaby. Questo per testare il polso e vedere se ci sarà abbastanza gente affamata di rugby disposta a pagare per vedere. Come dire, se protestate confermate la loro linea. Complimenti La7, decisamente un bel “in avanti”.

Aggiornamento: La7 è tornata sui suoi passi, pare in conseguenza delle molte (ma spero corrette) proteste. Partita in chiaro per tutti.

Si avvicina il 6 Nazioni…

Sono ancora un po’ deluso da La7 per quanto riguarda il poco coraggio per la faccenda di Luttazzi (no non per Ferrara, ma per il Papa, su lo sapete dai), però c’è il versante Rugby, ed è l’unica televisione che riesce a farci vedere qualcosa in chiaro (anche se calò le braghe davanti a SKY per i mondiali). Dopo gli spot puramente “pubblicitari” ecco i “corti” di Paolini che introducono, con lo stile dei suoi diari, le regole di questo fantastico sport.

Report – ostilità

ReportChe un’ottima trasmissione come Report, nella massa di servizi fin’ora realizzati, possa prendere una cantonata o essere poco “comprensibile” lo ritengo normale. Quello che non mi riesco a spiegare è l’astio di taluni fan sfegatati della Gabanelli & Co. che li ritengono infallibili ed “in missione per conto di Dio“, ed in base a questo assioma non possano essere criticabili. Vedi, a questo proposito, i commenti “astiosi” a questo post di Gaspar.

Rugby e pubblicità

Avete visto Italia – Galles su La7? No? Male, vi siete persi un’altro passo nella leggenda della nazionale italiana di rugby. La7 si sta distinguendo come Tv di riferimento per chi ama la palla ovale (o dadaista, specie nei rimbalzi). E gli spot televisivi si moltiplicano. Quelli realizzati da La7 sono divertenti, ispirati probabilmente a quello che unisco per ultimo nella fila degli spot, ovvero “Keep the ball alive” della Nike (una azienda maestra a creare immagini affascinanti).

nun je la faccio a stacce appresso!!

Zorro Strike back. E senza la spada laser o la forza. Questa volta il video non lo includo ma ci potete arrivare andando qui. Lo ammetto, non pensavo che ci avrebbe riprovato, invece il formato funziona, funziona bene e la lunghezza (10 min. circa) è perfetto. Io ho sempre letto le sue cronache (senza dover guardare la trasmissione) per farmi delle idee, ma è un impressione mia o i concorrenti di quest’anno mi sembrano parecchio “intronati”?

P.s. Ma stacce o staje?

SNL? SNL!

1941Si potrà parlare di Mercoledì di una cosa vista Sabato notte?

Conosci il programma, sai a cosa stanno andando incontro gli autori italiani che dovranno adattare un format lontano anni luce dal tipo di televisione nostrana. Leggo due bei interventi a favore della cosa, senti parlare di Raul Bova, delle Vibrazioni (che tanto malaccio non sono), ti commuovi ricordando Zappa che dirige l’orchestra con il pazzo che fa il cinese. Pensi: “appena posso gli do una chance”. Vedi passare gli ultimi secondi di promo, non vedi praticamente nulla ma senti come un rumore di ventilatore in lontananza. Aspetti. Parte il programma. E capisci cos’era quel rumore, perchè vestito da pseudo Blues Brother c’è lui.

Papi.

Click.

P.s. Titolo inspirato dall’album PFM? PFM! (uno dei più brutti)

Dagli all’autore!

Tempo addietro avevo parlato (male) dei moderni autori televisivi, quelli della reality-era, e mi ero beccato anche i rimbotti di uno di loro. Questa notizia sul corriere della sera cade a fagiolo, in quello che sembrerebbere essere non il salto dello squalo, ma la vertiginosa caduta verso gli abissi di questo pseudo-genere. Causa un’overdose di tipi diversi, oltre ai classici, la torta si è vista troppo piccola per tutti. Che si fa? si butta in caciara, cercando a tutti i costi di attirare la morbosità dello spettatore. Ma come avevo Manzonianamente detto “Verrà un tempo…”, in cui anche quelli che dovrebbero godere della gogna mediatica (i S-vip in cerca di riscatto) si ribelleranno. Detto fatto. Ora starà tutto alla produzione e al loro ufficio stampa cercare di trasformare una disfatta in un possibile riscatto, ma da come la vedo io se prima si sentivano gli scricchiolii ora si iniziano a vedere i travetti che reggono lo sfondo. Poi devo ancora capire cosa questi “autori” millantino come invenzione, visto che da quello che ho letto sull’articolo hanno semplicemente tolto materiale ai poveri derelitti. Con tutti i soldi spesi e il budget che hanno potevano trovare soluzioni raffinate (alla Lost), invece il massimo è andare per sottrazione, lavorando come se stessero girando il “blair Witch Project”.

Discorso a parte meriterebbe “la pupa e il secchione”, dove come infiltrato contromediatico c’è la presenza di Gianluca Nicoletti. Molti hanno criticato la sua partecipazione allo show, perchè parla poco o non parla, non fa a pezzi tutto ecc. Per capire bene il suo ruolo bisogna ascoltarlo in radio a Melog, dove, con molta tranquillità, ci svela i retroscena e l’analisi sociale del programma, fatta ovviamente dal punto di vista privilegiato di che ci è dentro. Come dire, per spiegare la mota, bisogna a volta sguazzarci dentro un po’.