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Volevo scrivere una cosa sulla radio…

[Groucho mode ON] ma non c’è abbastanza spazio! [Groucho mode OFF] LA modalità estiva della radio (soprattutto il network RAI) era lasciare andare alla deriva gli ascoltatori, fra programmi inesistenti e palinsesto azzerato.  La nuova tendenza è invece quella di creare un palinsesto alternativo, che vada a riempire, in maniera analoga ma non troppo, gli slot lasciati vuoti dai programmi più famosi. In questa alternanza sbandiero tutto il mio amore (a livello di bromance) per Matteo Bordone, che accompagna il pomeriggio inoltrato fino a sera con DriveTime, in compagnia di Melissa Greta.

Sono stato un grandissimo fan di Condor, dove il duo Bordone-Sofri in un tempo brevissimo ti accompagnava fra diversi argomenti, tutti pregni di una ineguagliabile nerditudine (io stesso ancora uso i portafogli della Al-lett). Tutt’ora considero un vuoto incolmabile la fine di quel programma. Dopo tanto tempo però Bordone torna in un mix di “cazzi miei” + oggetti tech, notizie e serie televisive, senza però raggiungere l’overdose grazie agli interventi di alleggerimento di Melissa. Come in tutte le cose però il programma ha un lato negativo. Una cosa che davvero riesco poco poco a sopportare è una playlist heavy-rotation così fitta che spesso mi trovo ad inveire contro l’apparecchio. Davvero poco lo spazio lasciato alla voce, caro direttore artistico parecchio abbronzato. Non è questo il modello da seguire per una radio pubblica che deve distinguersi dal panorama piattissimo della radiofonia italiana.

Bollani in TV

Che la seconda serata (quasi terza) della RAI TV riservi spesso ottime sorprese non stupisce più. Ora c’è da vedere un programma con Bollani come mattatore. Un programma in cui la musica la fa da padrone e in cui l’eclettico pianista invita oltre ad alcuni ospiti italiani (possono piacere e non piacere), ottimi musicisti con cui si esibisce ed alcuni fanstasmagorici freak musicali al par suo. La puntata andata in onda Ier sera (e disponibile integralmente su RAI PLAY) aveva come ospite la Juniorchestra di Santa Cecilia, diretta da Simone Genuini, che ha da prima eseguito un movimento del concerto azzurro di Bollani stesso, e poi è stata ottimamente sfruttata per un momento esilarante insieme a Igudesman & Joo nel finale di trasmissione. Insomma, se ritenete che l’importante è avere un piano, questa trasmissione non potete proprio perdervela.

BBC Proms, cosa e perché

Se siete amanti (anche) della musica classica avrete sentito nominare più di qualche volta i Proms, organizzati nel periodo estivo (da fine Giugno a Settembre) dalla BBC. Sono una serie di concerti con grandi nomi internazionali (anche la nostra S. Cecilia si è esibita a Londra) e le orchestre nazionali della BBC stessa, più ospiti non propriamente della classica e giornate tematiche dedicate a vari argomenti. Rai Radio3 con il circuito Euroradio ha mandato in onda moltissimi appuntamenti.

Quest’anno i Proms sono usciti più volte dalla Royal Albert Hall, la loro casa per antonomasia, e si sono fatti vedere in giro per la città. Inoltre i 400 anni dalla morte di Shakespeare (#funeralParty) hanno dato un sacco di spunti per serate dedicate al bardo. Cosa hanno di particolare i Proms? Ad esempio la possibilità di accedere a prezzi bassi all’ascolto di ottime esecuzioni con gli standing tickets. Ovvero per 6£ è possibile prendere i posti in piedi nella platea o nella galleria che ha una acustica fantastica, spendendo ancora meno con gli stagionali o quelli per il finesettimana. Quest’anno Quincy Jones è stato il centro dei concerti non necessariamente classici, poi ci sono stati i 12 Violoncellos e per la gioia dei bambini il Prom di CBeebies. Proprio di quest’ultimo vi lascio il link diretto, con i bravissimi conduttori dei programmi per i bambini, compreso il fantastico Mr. Tumble, il giovane pubblico ha potuto ascoltare le sigle dei loro programmi preferiti, insieme a Beethoven, Prokofiev e Strauss, in una mattinata fantasmagorica (Da oggi ci sono ancora 28gg per ascoltarlo, dopo di che verrà cancellato dai podcast).

 

Le leggi, le persone

Volevo fare un post in gran ritardo sulla visita londinese. Ma prima c’è questa cosa da diffondere. Conosco (virtualmente) Barbara da un po’ di anni, dai forum “celesti” ai blog fino a un social network “Alternativo” come FriendFeed. Battaglia da molto tempo per questioni che riguardano la disabilità e la vita sociale del nostro povero paese. Ed eccola ora impegnata in una nuova battaglia. So che potrò dare poca visibilità nel mio piccolo, ma ci tengo a sostenere Barbara in questo nuovo assalto al lassismo e alle manchevolezze della “nuova” scuola italiana.
Questo è il suo post in proposito, e questa è l’intervista che ne è seguita.

Ovviamente tutto questo va a braccetto con il “simpatico” professore che esalta la rupe Tarpea, sbagliandone anche i riferimenti storici.

Una domanda a Luca Sofri

Uso un post come fosse una mail, Sperando in una risposta di Luca.

Sento toni trionfalistici durante le letture dei dati della “nuova” Audiradio. Si vantano risultati raggiunti, squilli di trombe e fanfare. Dato che a me pare che il pomeriggio radiofonico di Radio2 continui a sembrare desolato come il panorama del deserto dei Tartari, desolato a tal punto da avermi strappato anche all’ascolto di Caterpillar, cosa c’è di vero in tutto questo strombazzare?

Un giorno normale

Questa sera in Italia si vedrà, semel in anno, quello che si vede praticamente tutti i venerdì e sabato a Temple Bar a Dublino o West End a Londra ecc. Minigonne e tacchi in uno strano effetto di “aprite le gabbie” e locali pieni di plastificati. Questo post lo dedico a tutte quelle che questa mattina non vogliono mimose o auguri. A le altre, oltre a dare un colpo al marito che gli lascia apparentemente solo questo giorno di sfogo, non saprei cosa consigliare.

Piccola prova di ascolto

La “nuova” Radio2 modello Tamarrata (cit. MB) mi ha regalato al momento: Enrico Vaime triste domenica mattina alle otto e le Donne che ciacolano. Su quest’ultimo dico solo poche cose. Noioso all’inverosimile e odio, ripeto odio, lo speakeraggio con la voce falsa modello Jack Folla.

Intanto la sorellina Radio1 non si fa scrupoli a imboccare la scaletta che porta in cantina, imbarcando Pupo (Pupo? Pupo!) e la Ventura. Anche Radio3 ha presentato nuovi programmi, tendo a fidarmi di un direttore che ne è diretta filiazione, ma lo si conosce come yes-man inveterato. Speriamo, per la parte culturale della nostra radio, in buone nuove.

Mira! El Condor!

Chiudo la trilogia del Condor (uno e due) con un saluto alla trasmissione dell’anno. Una trasmissione che non usa il trucco del telefono “aperto” per avere un margine d’ascolto migliore (lo disse anche un incredibilmente serio Bergonzoni ad una conferenza sulla radio: “Il pubblico deve ascoltare, punto”) ma che punta su contenuti e idee per farci vedere oltre la punta del naso (e del “boxinomorboso” di Repubblica). Ricordo un consiglio datomi da Luca anni fa, quando avevo messo su un blog statico (don’t ask), di iscrivermi alla mailing list del NYT per aver modo di trovare e scoprire notizie che altrimenti sfuggono. Il riconoscermi in quel genere di taglio e di raccolta di notizie date mi mancherà, come alternative rimarrebbe Nicoletti su Radio24, ma ha preso una strada diversa. Ieri ultima puntata con commento dal vivo su FriendFeed ed una piccola coda su MacchiaRama per il mago di OZ con i miei tentativi di guastatore “guastati” dalla teNNologia.

Da quello che ho sentiro ier sera ci sarà modo di continuare un bel trend, sfruttando se non le onde radio, le possibilità del web. E a chiudere un discorso di getto e poco revisionato, chiudo con una foto che dice tutto.

So long Boys.

Piccoli consuntivi e richiesta aiuto

La settimana passata è passata (ops!) con una coda piena di cose fatte e alcune ancora da fare. E di questa già si vede il colore vermiglio del finesettimana. Sono stato ad Ascoli a vedere la nostra nazionale vincere sulle isole Samoa (24-6), sono andato a vedere UP e devo dire che la Pixar ha raggiunto il livello in cui non conta più che sia un film con personaggi realizzati in maniera “sintetica”. Come si diceva un tempo per il decano Walt, ora hanno a disposizione gli attori più bravi che un regista possa avere.

Ora la piccola richiesta di aiuto verso altri Mac-chisti (ma anche esperti di missaggio audio vanno benissimo). Ho registrato una breve favola, l’ho sonorizzata e missata ma a seconda di cosa viene usato per l’ascolto (cuffie contro casse, oppure impianti più o meno performanti) la voce o diventa troppo presente o sparisce nei suoni. Addirittura in un impianto surround casalingo la voce si sente dalle casse posteriori. A chi può dare una mano fornirò il link al file, ascoltabile anche on line.