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Nascita di un meme

E’ stato divertente.  Non sapevo neanche cosa fosse un “Hashtag“, ma la cosa del cartello di Luca Bizzarri che ha fatto un veloce fiammata su FriendFeed mi ha aperto un mondo per quanto riguarda la propagazione dei fenomeni in rete. Ho semplicemente messo #cartellobizzarro sotto il post da cui è partito tutto e sotto il primo cartello modificato. Poi tutto ha proseguito da se come un incendio in California.
Ma, chiedo a voi più scafati, succede sempre così?

P.s. Ho imparato una cosa da questo fenomeno: “Mai foto in FF”.

Gettando il sale sulle macerie…

Già mi sono espresso più volte in maniera molto critica verso il modo in cui la RAI, nella fattispecie RadioRai, tratta i programmi acquisiti e di successo presenti sulle sue frequenze, smantellando in maniera quasi scientifica quei minimi sussulti culturali presenti qui e la. Già narrai delle travagliate vicende di Radio3, il canale che doveva essere della cultura per eccellenza, massacrato in maniera perfetta e ineccepibile dal quel assurdo personaggio di Valzania.

Valzania prima, l’attuale dirigenza poi sono i perfetti sgherri dell’attuale governo, partoriti dal precedente governo di Mr. Berlusconi, destinati a finire il lavoro. Cultura in TV non se ne vede da tempo (ricordate lo spettacolo di Paolo Rossi a Palcoscenico che fece il botto di ascolto? E poi fatto sparire?), non ce ne deve essere, perchè il veicolato delle immagini non possa essere altro che lato B, soldi facili, estremizzazione e spettacolarizzazione di ogni cosa. Anche la radio può veicolare cultura, e dato che queste persone per loro tornaconto come sentono la parola “cultura” mettono la mano alla pistola, a Radio 3 all’epoca ci si trovò orfani di programmi fantastici tipo il Teatro Giornale e molti altri. Radio2 già è funestata da una programmazione zoppa e infarcita di uno pseudo flusso portato avanti dal “Cammello”. Si salvano alcuni sussulti come “il ruggito del coniglio”, “Caterpillar”, Condor, Il defunto “alle otto della sera”, Sumo, l’altro lato. Ora, come uno tsumani o come un moderno condottiero che sparge sale sulle rovine della città distrutta, si segano via Condor e altri, per aumentare il flusso del cammello, e finire di appiattire tutto. Credo che al sicuro non si possa sentire nessuna redazione.  Giusto uno sfogo il mio, tanto anche le sollevazioni 1.0 (telefono e lettera) che 2.0 (FriendFeed, FaceBook, blog o altro), non penso possano deviare di un solo millimetro la traiettoria già decisa verso le rapide prima e la cascata poi (immagino Niagara lato Canada, giusto un filo più spettacolari).

P.s. Non mi va di fare commenti su i nomi usciti per sostituire ad esempio Bordone e Sofri, non mi va proprio.

“Nonno” Mike

L’ultima volta che ho visto in Tv Mike Bongiorno “vivo” è stato ieri, credo, durante questo spot con Fiorello.

Immagine da http://crumbles.tumblr.com/ (Giorgia)

Immagine da http://crumbles.tumblr.com/ (Giorgia)

Lo spot è con Fiore che fa tutto il promo dell’offerta senza Mike, poi presenta il motivo per cui Mike non è presente. A quel punto di terza entra Mike che lo fissa senza guardare, passa il claim, Si torna su Mike per qualche istante, sempre silente. Stop.

Ciao Mike, volenti o nolenti abbiamo fatto un lungo pezzo di strada (televisiva) insieme a te.

Michael Nicholas Salvatore Bongiorno

New York, 26 maggio 1924 – Monte Carlo, 8 settembre 2009

Brutti Porci

Salve, sono un suino. Beh? Che avete da guardare? Un suino che parla? Come se non ce ne fossero a sto mondo. Sono qui per protestare a nome della categoria. Ci state accusando di cose che non hanno a che fare nulla con noi. Vi passate i bacilli fra di voi, magari facendo gli schifosi (brutti porci) e poi ve la venite a prendere con noi? Eppure ve lo stanno dicendo in tutte le lingue, NOI NON CENTRIAMO NULLA con questa pandemia. Qualcuno lo dica Petrini che noi poveri maiali facciamo quello che abbiamo sempre fatto. Cresciamo, ingrassiamo e diventiamo salumi, senza nessun lamento (se non al momento dell’accoppamento, ma si sà, l’attimo è leggermente violento). In televisione vi fanno vedere fior di medici che vi dicono che noi non centriamo nulla, che il virus non ve lo prendete mangiando la salsiccia fatta da zio Antonio con un mio lontano bis-cugino e che è nel vostro freezer da 3 mesi, ma voi niente. Poi i giornalisti stessi, insomma! Febbre suina, febbre suina! Io sto benone, guardate qui, fresco e roseo come una rosa! Per fortuna che alla radio (si, noi maiali sentiamo anche la radio) hanno zittita una conduttrice del mattino petulante, nota per il suo iperallarmismo (Falcetti, mi pare che si chiami), facendole capire una volta per tutte che non siamo noi. Ora però sbrigatevi, fate la vostra parte. State attenti, create sto vaccino antiinfluenzale, e poi ci rivediamo per parlarne davanti al lardo di Colonnata del povero Zio Alberto…che era taaanto buono.

“Operazione Formidabile!”

“Una operazione formidabile!” Questo si sentiva al TGR Regionale del Lazio questa mattina, riguardo lo sgombero effettuato sulla Via Cristoforo Colombo (a Roma) del vecchio sottopasso all’altezza dell’ex Fiera, sgombero a cura dell’ufficio del decoro urbano del del Comune di Roma.

Tutto giusto, tutto corretto, peccato non far notare che il sottopasso è esattamente di fronte a quell’ufficio, non è che si è spostato negli ultimi giorni, e che nel 2000 il sottopasso fu trasformato in un rifugio (temporaneo) per i senzatetto.

(nell’immagine, cerchiato in verde, il sottopasso incriminato, in rosso l’approssimativa ubicazione degli uffici del decoro urbano)

Sottopasso Sgomberato

Orrore indiano

Quello che è accaduto e sta ancora accadendo in India è di un orrore senza fine. Ma leggendo le cronache della BBC, l’attacco più spaventoso è stato quello della Victoria Station, non un simbolo “occidentale” (come vanno cianciando da ore i nostri politici), ma un luogo pieno di pendolari locali che viaggiano su treni stracarichi. Per altro gli assalitori sono andati via indisturbati, dato che la polizia è arrivata quasi un’ora dopo la strage. L’attacco è stato perpetrato nei confronti dell’India, gli indiani e chi ha rapporti “amichevoli” con loro, altro che attacco ai simboli dell’occidente.

Banksy chiama Beppe

Il 99,9% di quelli che tu chiami «graffitari», Luca, sono imbrattatori e/o vandali. Hanno ridotto le nostre città a uno schifo, sporcando edifici che meritano affetto e rispetto.

Questo è Beppe Severgnini, in risposta ad un lettore riguardo le norme anti graffito. Sarà un impressione, ma vedendo alcune cose in giro (anche a livello internazionale), credo che il buon Beppe (in assoluta buona fede) sbagli clamorosamente la percentuale degli “artisti” nella sua stima (si potrebbe anche dire “fare di tutta l’erba un fascio”).