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Un 6 Nazioni Mastodontico Ep. 8

Ottava puntata. Prima vittoria dell’Italia nel 6 Nazioni femminile, giocate incredibili in campo da parte dell’inghilterra e Francia (ma anche l’Italia non ha sfigurato), punk francese e linee del campo più o meno spiegate. Provo ad utilizzare un nuovo hosting per i miei podcast, si tratta di audio.com, emanazione di Audacity. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Buon ascolto!!

Un 6 Nazioni Mastodontico Ep. 7

Ecco qui il resoconto della seconda giornata del 6 Nazioni Femminile. Dove l’Italia viene strapazzata pesantemente dall’Inghilterra (ma si sapeva), L’Irlanda continua a cadere e Il Galles vince una partita al fulmicotone contro la Scozia, anche grazie alla sua pilona Sisilia Tuipulotu, attualmente l’atleta più conosciuta in Galles. Inoltre una piccola rubrica, che continuerà nelle prossime puntate, per regole e curiosità sul gioco. Questa volta i punti!

Un 6 Nazioni Mastodontico Ep. 6

Come sesta puntata? Ma non era finito? NO! Il sei nazioni non finisce mai. In realtà è appena partito il Women Six Nations, la versione femminile del torneo che ha ormai un livello altissimo e che ha visto le Azzurre non sfigurare da quando partecipano al torneo. Prime due partite contro le più forti del torneo, La francia a vinto a Parma ma non ci ha strapazzato, cosa che è successo alla Scozia contro l’Inghilterra. In ogni caso sentite e fatemi sapere!

Fatta la storia

Potevo esimermi? No. Anche se negli ultimi tempi ho trascurato i post dedicati alla palla ovale, quello che è accaduto in campo a Firenze rientra, a livello sportivo, negli avvenimenti storici. L’ItalRugby (quanto non mi piace questa definizione), batte per la prima volta una delle Big Four, rappresentate da Nuova Zelanda, Australia, Inghilterra e Sud Africa. Il primo scoglio a cadere è stato appunto l’ultimo, non per secco demerito dei Wallabies (si dice in crisi, ma sono sempre giocatori di livello sublime), ma per un’Italia che non si è disunita, che ha tenuto la testa a posto anche nei 10 minuti in inferiorità numerica (i sudafricani hanno messo a segno solo tre punti in quel frangente). La rivoluzione di O’Shea riguarda, almeno a guardarla da fuori, proprio lo spirito, per costruire quel “Killer Instinct” che ci è sempre difettato, o che è apparso a sprazzi.

Qui il cartellino e di seguito una GIF che rappresenta pienamente il nuovo spirito della squadra, Venditti che va in meta, spostando di netto il suo avversario.

Una cosa da aggiungere. Se in futuro si vorrà allargare ancora di più la platea di appassionati, bisognerà iniziare a utilizzare impianti adeguati. Non è possibile vedere una sfida in un campo in cui l’area di meta è al limite della dimensione minima, come l’ultimo campetto spelacchiato in periferia. Trovo che sia arrivato il momento della nascita di una casa del Rugby, magari recuperando in maniera concreta il povero stadio Flaminio, che casa dell’ovale lo è in effetti stata, dall’ingresso alla consacrazione nel 6 Nazioni.

Attenzione, non è finita, è rimasto l’ultimo Test Match contro Tonga, forte fisicamente (quasi come i Neozelandesi) ma meno capace tecnicamente. Se O’Shea continua il suo lavoro, questa volta sarà la testa a fare la differenza.