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Questo post si chiama “dovevo andare alla BlogFest”

Questo post si chiama “dovevo andare alla BlogFest“. Invece no. Pensavo di andare su in famiglia. Invece no. Volevo fare il RugbyCamp. Invece no. Volevamo portare anche le scarpe da Tango per ballare fra i FantozziPuf e gli iPad. Invece no.
E tutto perché mi sono trascurato un infortunio avvenuto in campo. Ora, se voglio tornare a giocare, devo fare un “simpatico” ciclo di terapie e di ginnastica posturale e per sovrapprezzo stare fermo sino al termine della terapia, se non voglio buttare via il sacrificio in corso.

Questo post, si sarebbe potuto chiamare “Andiamo alla BlogFest”.
Invece no.

ToccaRoma 2010 – Daje de touch! Seconda edizione – Il post ufficiale

Ecco, è arrivato il venerdì prima del torneo, quindi è il momento del “post ufficiale”:

La Touch Rugby Roma, con il patrocinio della Lega Italiana Touch Rugby (L.I.T.R.), ha il piacere di organizzare la seconda edizione del torneo di Touch Rugby:

ToccaRoma

Sabato 24 aprile 2010
Ore 14,00
Centro Sportivo San Tarcisio, Rugby Roma 2000
Lungotevere Dante 5

ROMA

Mappa

Gli incontri verranno disputati da squadre composte da 6 giocatori ciascuna più eventuali riserve, secondo il regolamento internazionale di Touch Rugby, illustrato presso il sito L.I.T.R., e del quale si può consultare di seguito un piccolo sunto: Breve Regolamento Touch Rugby

Il torneo è aperto a formazioni già organizzate ed a singoli partecipanti che verranno inseriti tra fila delle compagini presenti.

Ti aspettiamo il 24 Aprile a Roma, per vivere insieme una grande giornata di Touch Rugby.

Daje de Touch!!!


Sei Nazioni 2010 – Recap

Mi va di parlarne anche se è ormai mercoledì. Questo è un’edizione del torneo decisamente strana. La Nazionale di Rugby Italiana sta mostrando alcune differenze con il passato, ma mostrando improvvise lacune che i cugini francesi hanno ovviamente messo in mostra e sfruttato. Una cosa che al momento l’Italia non può fare è il ricambio generazionale che fanno spesso le altre nazioni. Potrebbe servire la Celtic per questo? Comunque, si sono visti nuovamente i ricicli e qualche altro spunto. Le due mete nel finale di partita sono mete vere, bastava guardare la reazione dei galletti e la veemenza del finale. Ma, pur portando il risultato ad un livello meno drammatico(46 a 20), non basta ancora. Credo che si debba mangiare ancora molto pane e Rugby per ambire a portarsi a casa il trofeo Garibaldi.

Cose belle dal passato (finesettimana)

Come al solito mi ricordo di scrivere due righe sempre molto dopo gli accadimenti, ma il finesettimana molto piacevole (ancorchè stancante) mi andava di testimoniarlo.

Iniziamo con la parte rugbistica. Al Flaminio di Roma, nella solita bella atmosfera che circonda il 6 Nazioni, l’Italia vince (a mio giudizio convincendo) contro la Scozia in una partita sostanzialmente brutta e tattica, con pochissimi momenti di spettacolarità. L’Italia scopre il riciclo e la difesa avanzante. Mi viene il dubbio che Mallet non stia affatto lavorando male, sono solo i tempi mostruosamente lunghi che mi lasciano perplesso. La cornice non ve la descrivo, vi basta vedere le foto che si trovano in giro.

Foto di Gruppo TRR
Foto di Giorgia Meschini

Poi la sera, sfruttando i mezzi pubblici, puntata al Teatro Argentina per la ripresa di Pippi Calzelunghe. Vedere un teatro pieno di bambini è bello, specie se lo spettacolo è un po’ più di uno spettacolo di teatro verde. L’edizione in questione è quella con l’adattamento teatrale di Staffan Gotestam e la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini. bravissimo tutto il cast e un applauso all’allestimento scenografico.

Rimanendo poi in ambito “Junior” c’è da dire che “Explora“, il museo dei bambini di Roma è un piccolo gioiello dedicato a loro, anche se lo spazio è ristretto e alcune cose meriterebbero una manutenzione migliore. Una domenica mattina li dentro può essere una bella esperienza per l’accoppiata genitori-figli (o nonni-nipoti, se preferite).

Invictus

Premessa: Riporto qui sul blog una mia mail alla storica Rugbylist, dove si stava discutendo sul nuovo film di Eastwood, dedicato al SudAfrica di Mandela al momento della transizione dalla dominazione bianca boera.

Provo a scrivere una cosa sul film Invictus, visto ieri sera all’anteprima tenuta al Parco Leonardo (Roma-Fiumicino), in compagnia delle Fiamme Oro.
Il Rugby, qui, è metafora. Eastwood è diventato in questi anni un regista molto preparato e Morgan Freeman è ormai la sua anima davanti le cineprese. Ciò che è centrale è quello che il vecchio Mandela ha fatto 15 anni fa, salvando il SA dal diventare la nuova Rodesia. Ha permesso, con tutti i limiti e tutte le problematiche tuttora presenti, al SA di continuare ad essere una nazione civile e a salvarla da una quasi sicura guerra intestina. Per fare questo, con lungimiranza, ha sfruttato la sport Boero per eccellenza, quel rugby giocato nelle ricche scuole dei bianchi e lo ha fatto lasciando che simboli e colori dell’apartheid diventassero un simbolo unico. Questo l’antefatto. La realizzazione cinematografica di uno sport giocato da 30 persone su un campo così ampio è difficoltosa, specie se usi degli attori dentro l’azione. Cercare il “realismo” nel placcaggi o nelle fasi di gioco è come per un calciofilo cercare la realtà calcistica ne “l’allenatore nel pallone”. Poi, le riprese delle fasi di gioco sono state fatte in maniera molto intelligente. Se le riprese sono dagli spalti, l’immagine è quella che io o un qualunque spettatore ha dagli spalti, vedo tutto il campo, in fuoco fisso, (quando guardo una partita è la mia attenzione che si focalizza su un punto, ma i nostri occhi non sono in grado di avvicinare un soggetto). Quando la ripresa scende sul campo è diversa da quella di SKY presa da fuori della linea bianca, ma è “dentro” l’azione, sono i nostri ballonzolanti occhi che seguono il nostro mediano intento al passaggio a tuffo, che si muovono intorno inquadrando i nostri compagni e avversari. L’effetto è quello corretto, e i particolari studiatissimi (divise, palloni, mise dell’arbitro) sembrano anni luce distanti dalle attillatissime tutine da pattinatori attualmente utilizzate.
Per quello che può valere un applauso ad una pellicola, ieri sera c’è stato, ma non per il Damon-Pienaar, ma perchè quei 30 anni di prigione di Mandela, buttati alle spalle per non distruggere tutto, appaiono chiarissimi alla fine del film, quando immagini moderne mostrano una scuola “nera” con un gruppo di ragazzi di colore ad allenarsi.

Il messaggio passa e il film vale. Dategli una occhiata senza usare un metro di paragone “sportivo” che nella finzione non può esistere per forza di cose.

Finesettimana ovale e altre cose (a Roma)

Come al solito post di segnalazione per l’incipiente finesettimana. Iniziamo dallo sport, Sabato inizia il 6 Nazioni 2010 e la nostra Nazionale Sarà a Dublino per la prima partita contro gli Irlandesi campioni in carica. Decisamente un bel banco di prova. Capitan Parisse è ancora fuori dai giochi (sarà dietro a un microfono per fare il commento tecnico). Questo sarà il primo 6 Nazioni con disparità di trattamento del pubblico. Chi ha Sky potrà godersi tutte le partite in diretta e con il commento di Munari, tutti gli altri potranno seguire solo la Nazionale in differita su La7, rete che si merita il plauso per essere riuscita a strappare almeno questo “contentino” allo strapotere di Sky. Temo che il calo di visibilità non aiuterà il movimento (e non potrò sentire i commenti irritati dei calciofili sotto botta).

Poi passiamo alla cultura. All’Auditorium di Roma ci sono un po’ di appuntamenti interessanti. La pista del ghiaccio è ancora li, poi se volete levarvi dalla testa lo stereotipo della danza intesa come tutù a piumino e la morte del cigno, vi potrebbero interessare gli spettacoli di “Equilibrio”, bel festival di nuova danza. Poi i concerti con l’introduzione per i bambini e ragazzi di “Tutti a S. Cecilia!” e il concerto de “The Swell Season”. Domenica poi proseguirà la danza, gli spettacoli musicali per bambini (anche neonati) e ragazzi dell’orchestra di S. Cecilia e il concerto di Joss Stone. Il calendario è qui per Sabato e Domenica.

Gelo ovale a Perugia

Ed eccomi qui, dopo aver espiato negli allenamenti di ieri sera, a dire due cose sulla tappa della Winter League appena passata. Prima di tutto grazie a Spartaco e a tutti quelli che con lui si sono adoperati per organizzare la giornata di touch e il terzo tempo, fra le colline umbre. Poi gli amici Segnini che si sono fatti valere e il divertimento che, nonostante un solo punticino rimediato con Perugia, è stato presente in campo, forse complice anche la cupella piena di Cesanese dal Piglio.

formazione Touchrugbyroma

Da questa foto, scattata alla fine delle partite e immediatamente prima di una sessione di Rugby 5 Vs 5 in un mare di fanghetta, si vede quale sia lo spirito che muove queste manifestazioni.

Conseguenze di una passione

Cosa è rimasto dell’ammazzapanettone*:

Indolenzimenti:
Ambedue le cosce (guarnite di varie tacchettate)
Un ginocchio
Un gomito
Il collo-spalle (i placcaggi si fanno di impatto e impatti li)
ma soprattutto le mascelle (causa paradenti masticato ad ogni impatto)

Felicità:
Tanta e non quantificabile.

Per il 2010 la mia modica quantità di Rugby me lo so fatto. Ora si torna al Touch!

*Partita OLD Rugby amichevole organizzata dai Triari.

Un tranquillo Finesettimana di Rugby

Logo Touch Rugby RomaFacciamo un po’ di pubblicità all’evento. Domani presso lo Stadio Tre Fontane in via delle tre fontane 5 a Roma, ci sarà una giornata rugbistica molto densa.

Si inizia alle 9.30 con la seconda tappa della Winter Legue di Touch Rugby, organizzata dai Very original Old della Rugby Roma, che vedrà la partecipazione della nostra squadra (Touch Rugby Roma), degli amici di Segni con due squadre (Ippogrifi e Old “en”), della Rugby Roma, la Capitolina e con buona probabilità di Perugia. si andrà avanti fino alle 12.30, seguirà Terzo Tempo, allenamenti delle giovanili che faranno poi da corridoio per l’arrivo del Big Match della giornata ovvero Rugby Roma Vs Racing Metro 92 Paris (vediamo se ci sarà il tenero Chabal).

Per gli appassionati ma soprattutto per i curiosi della palla ovale un’ottima occasione per vedere rugby di alto livello (e ci mettiamo anche noi nel calderone!).