Category Archives: Radio

Ma dov’è il carnevale? Un piccolo audioracconto.

Ecco il mio “esercizio” di sonorizzazione. Siamo a cavallo fra le letture di “Ad Alta Voce” di Radio3 e le sonorizzazioni fantasmagoriche del “Istituto Barlumen“, con tutti i limiti tecnici che io posso avere. Mi ha affascinato questo piccolo racconto, scritto e illustrato da Simone Frasca. L’ho fatto per un uso “personale”, ma a Simone è piaciuto. Ascoltatelo, fatelo ascoltare ai vostri piccoli lettori e fatemi sapere. Ne ho in programma degli altri insieme al ritorno del pinguino.

Per Condor (Radio2) è iniziato il conto alla rovescia

Scarico il podcast e non mi capacito. Lo ascolto per strada e mi viene il magone. E soprattutto mi chiedo perché. A Sofri e Bordone è inutile la mia sviolinata. Da essere radiofonico so benissimo di essere in primis un conservatore che vede ogni cambio di palinsesto come un attentato alla sua integrità mentale e intellettuale. Ma un conto è l’introduzione di una novità, un conto è lo scempio. Scempio che il nuovo direttore (volutamente minuscolo) porta avanti forte di motivazioni inesistenti. Prima gli ascolti bassi, con dati che si sono mostrati di segno contrario a quelli indicati, poi l’improbabile sovrapposizione con “RadioCity” che, con tutto il rispetto, è trasmissione noiosa e poco paragonabile. Insomma, s’è l’alternativa è “il primo reality delle donne”, con l’affetto che trasmetto al mondo femminile, credo che sia una punizione troppo grossa per noi, che siamo tecnologici, 2.0, web addicted ma soprattutto ascoltatori. Direi che non ce la meritiamo.

Ragazzi, fateci sapere che fine fate, dove andrete e che farete. Io e i miei 4 lettori 4 cercheremo di ritrovarvi.

Gettando il sale sulle macerie…

Già mi sono espresso più volte in maniera molto critica verso il modo in cui la RAI, nella fattispecie RadioRai, tratta i programmi acquisiti e di successo presenti sulle sue frequenze, smantellando in maniera quasi scientifica quei minimi sussulti culturali presenti qui e la. Già narrai delle travagliate vicende di Radio3, il canale che doveva essere della cultura per eccellenza, massacrato in maniera perfetta e ineccepibile dal quel assurdo personaggio di Valzania.

Valzania prima, l’attuale dirigenza poi sono i perfetti sgherri dell’attuale governo, partoriti dal precedente governo di Mr. Berlusconi, destinati a finire il lavoro. Cultura in TV non se ne vede da tempo (ricordate lo spettacolo di Paolo Rossi a Palcoscenico che fece il botto di ascolto? E poi fatto sparire?), non ce ne deve essere, perchè il veicolato delle immagini non possa essere altro che lato B, soldi facili, estremizzazione e spettacolarizzazione di ogni cosa. Anche la radio può veicolare cultura, e dato che queste persone per loro tornaconto come sentono la parola “cultura” mettono la mano alla pistola, a Radio 3 all’epoca ci si trovò orfani di programmi fantastici tipo il Teatro Giornale e molti altri. Radio2 già è funestata da una programmazione zoppa e infarcita di uno pseudo flusso portato avanti dal “Cammello”. Si salvano alcuni sussulti come “il ruggito del coniglio”, “Caterpillar”, Condor, Il defunto “alle otto della sera”, Sumo, l’altro lato. Ora, come uno tsumani o come un moderno condottiero che sparge sale sulle rovine della città distrutta, si segano via Condor e altri, per aumentare il flusso del cammello, e finire di appiattire tutto. Credo che al sicuro non si possa sentire nessuna redazione.  Giusto uno sfogo il mio, tanto anche le sollevazioni 1.0 (telefono e lettera) che 2.0 (FriendFeed, FaceBook, blog o altro), non penso possano deviare di un solo millimetro la traiettoria già decisa verso le rapide prima e la cascata poi (immagino Niagara lato Canada, giusto un filo più spettacolari).

P.s. Non mi va di fare commenti su i nomi usciti per sostituire ad esempio Bordone e Sofri, non mi va proprio.

“Gli Schiumanti”

Fra le varie cose, che io considero negative, venuteci dal cambio alla guida del paese, c’è la categoria degli “schiumanti”. Persone che probabilmente hanno l’aspetto e i modi di persone comuni, ma quando gli si tocca il loro idolo (non sono degli elettori, sono dei fan di Berlusconi), iniziano, o almeno così lo avverto io, a “schiumare”, diventano volgari, offensivi, non considerano l’ironia una possibilità nel dibattito. Ogni governo del B. portava la recrudescenza della loro presenza. Me li fa vedere così, come evidenziati, la loro presenza con quel tipo di dialettica nei messaggi di “Italians” di Severgnini o ancora più forte il programma radiofonico “Più estate per tutti” condotto da Marco Baldini che, scevro dal doroteismo di Fiorello, ha tirato fuori la sua anima toscana destabilizzante. Oggi ha fatto un bel mix dei messaggi degli “Schiumanti”, non li ha commentati e ci ha attaccato in mix “Quelli che ben pensano”. Bel colpo.

Scatole cinesi

Gianluca Neri aveva chiesto ai suoi lettori di dare giudizi (e anche suggerimenti immagino) per il suo programma su Radio2 Rai intitolato “Scatole Cinesi“. Io, nel mio piccolissimo, (ma essendo estremamente “radiofonico”) ci provo, senza ovviamente la pretesa di essere ascoltato. L’arrivo del palinsesto radiofonico estivo dirada, per non dire estingue, ogni idea di programma con contenuti, autori e conduttori con un’idea chiara e precisa di quello che stanno facendo, lasciando dei programmi che divengono riempitivi fra uno scatto e l’altro del Selector. Quest’anno in Radio2 hanno pensato di non lasciare gli ascoltatori pomeridiani in balia del tedio assoluto, di RadioRock ormai trasformatasi in una talkradio, ma di provare a fare qualcosa che poi sia ripetibile o riutilizzabile anche in altre situazioni. In questo frangente prende il via appunto “Scatole Cinesi”, condotto da LaLaura e Gianluca, che si va a prendere l’onore e l’onere di sostituire Caterpillar. Si parla di Cina, tecnologia, internet e i suoi mezzi. Ripeto, sento tanta radio, molta più radio che televisione, faccio un semplice elenco di quello che va, quello che andrebbe, quello che non serve: Continue reading Scatole cinesi

Concerto di Capodanno alla Fenice /2 – Reprise

Ho letto molto divertito il commento di Paolanna ad un post di circa un’anno fa, riguardante il concerto di Capodanno. Oltre a confermare quanto scrissi, aggiungo una cosa. Mi è capitato ieri di scendere dalla macchina dove stavo ascoltando su Radio3 il concerto da Vienna e di entrare in un locale con un televisore sintonizzato sul primo canale che trasmetteva il concerto da “La Fenice” di Venezia. Se il repertorio Viennese è “allo spumantino” (come diceva Vaime in radio qualche tempo fa, aggiungendo che però quello è il gusto che ci si aspetta il primo dell’anno), non vedo perchè quello del concerto “Italiano” non riesca ad allontanarsi, con un po’ di coraggio, da una compilation da cesto dei Cd in offerta da Autogrill.

Buon 2008.

Date al pinguino ciò che è di Cesare…

E’ giunta l’ora. I grandi movimenti di opinione ormai partono dalla rete, qualunque direzione possano prendere. Così, dopo una lunga notte di taglia e cuci, dopo circa 98 clip registrate, ascoltate, cancellate, spernacchiate, dimenticate, ripescate, definitivamente eliminate, sono pronto per prendere il mio giusto posto. Come Aborigena con il PD, io, e conseguentemente il pinguino, siamo pronti per prendere il possesso del microfono che appartenne a Bordone. Se in televisione riescono ad andarci cani e porci, almeno in radio mandiamoci un animale più simpatico.

Vi allego l’orrendo reperto, tanto per farvi capire al livello di abonimio al quale sono arrivato. Una prece.

Mi illumino di meno (e magari scappo all’IKEA…)

milluminodimeno

Ormai un po’ tutti avranno sentito parlare dell’iniziativa “m’illumino di meno“, lanciata tempo fa dalla trasmissione radiofonica “caterpillar” e ormai giunta alla terza edizione. L’idea è semplice, per una sera, per poco tempo, guardare (tramite il grafico di Terna) come si può incidere sui consumi di energia elettrica (e non solo) con dei semplici gesti. Come cambiare le classiche lampadine ad incandescenza (con buona pace di Edison), tenere spenti gli Stand-by di Tv e Stereo (questa cosa però, non mi trova d’accordo), usare i piedi, i bus o la bicicletta e insomma, trovare un po’ di coscenza critica verso gli sprechi. Io aderisco da anni, dato che le lampadine in casa mia sono al 98% di tipo a basso consumo (ne è rimasta una messa in uno scabuzzino in un posto infame da raggiungere, ma ha i giorni contati). Però la coscenza critica degli italiani, sempre pronti a correre incontro ad iniziative benefiche, si scontra puntualmente con la poca voglia di continuare in quella direzione. Basta pensare a quante poche persone, passando ad esempio nel reparto luce di IKEA, ne escano con in mano le magiche lampadine elettroniche. Quando ne chiedo il perchè ad amici e conoscenti le scuse sono in genere:”costano troppo” seguito da “ma tanto non serve a risparmiare” e la conclusiva “all’inizio fanno poca luce e sembra un cimitero”.