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Memento Mori (Un titolo ad effetto)

Preoccupati? Niente paura, il titolone in latinorum è quello dello spettacolo/cena, precisamente una cena con delitto, che si avvarrà del bellissimo sfondo naturale dell’Eremo di S. Erasmo [Roccagorga – LT].

E perché un post per pubblicizzarlo? Perché, con la mancanza di acume che mi contraddistingue ho accettato di fare parte del cast con una sola settimana di preavviso, dato che la cena si terrà sabato prossimo venturo 25 Agosto. Intanto gustatevi il trailer della cena e se siete interessati a salire sin lassù a vedere, mangiare e partecipare come solutori lasciate una traccia nei commenti. cercherò di farvi contattare dall’organizzazione.

FIAT? No, grazie.

Ho avuto non molte auto nella mia carriera di automobilista. Ma nessuna FIAT. E dopo aver ascoltato la puntata di questa mattina di Caterpillar AM credo che nella mia famiglia difficilmente entrerà un auto di questo gruppo. Il caso Formiglio Vs FIAT da esattamente il polso di quello che è “l’orgoglio italiano” tanto strombazzato in spot retorici quanto inutili. Se davvero Marchionne è un manager in gamba come pensa di essere dovrebbe andare a prendere per il collo l’ufficio legale che si è occupato di questa cosa. Ma non lo farà, perché mettere paura ai giornalisti può essere utile. E pensare che in Canada e negli USA la comparazione con tanto di sberleffi fra prodotti è all’ordine del giorno.

Il mondo si prende troppo sul serio

Certe volte la realtà fa di tutto per superare la fantasia. Abbiamo ricevuto una telefonata da una nostra amica, che ridendo ci ha comunicato che qualcuno nel palazzo crede che nel nostro appartamento si pratichino la magia e le arti divinatorie. Tutto questo perché attaccato sulla nostra porta c’è il blasone di Hogwarts, stampato su carta comune con una cornice in “finto legno” (cartoncino marrone con venature e nodi fatti a matita), apposto come segnale per la festa di bambini a tema Harry Potter che si è svolta sabato. Poi ti chiedi perché la gente non si guarda in faccia incontrandosi sulle scale.

Ma che senso ha

A quanto pare ieri sera si è ripetuto l’inutile di Sanremo. Ho provato in tutte le guise negli ultimi anni a seguirlo, alla radio con la gialappa, oppure facendo commenti sagaci su social network. La prima serata quest’anno è passata in cavalleria, per il mio appuntamento ovale e grazie al fatto che in macchina avevo già sintonizzato Radio3. L’Aida (pur contestata) mi ha apparentemente salvato dal solito inutile sermone del molleggiato, incentrato a quanto pare al solito sulla guerra e distruzione, con ennesimo balletto a tema e discorso da 5 minuti dilatato in mezz’ora. Personaggio con le macerie nel cervello, che non si è accorto che il mondo lo ha doppiato da un pezzo.
Grazie a youtube ho riguardato la performance e posso dire solo una cosa. Grazie Aida.

Theimpossiblebreakfastreview /1

20111013-091911.jpgInauguriamo la rubrica delle recensioni di colazioni impossibili. Quelle che, per ovvi motivi, difficilmente farete. Quelle bloccate dietro un Badge, o così remote o lontane che impossibile andarci in tempi umani per la colazione.

Comincio io, presso il Blue bar dell’agenzia internazionale in cui mi trovo. Ci si può sedere comodamente a comodi tavoli, circondati da un delizioso cicaleggio internazionale, colazioni di lavoro, answer groups.

Il cappuccino è cappuccio romano tipico (non troppo caldo), il lievito piccolo (mela) buono e appena sfornato. Cacao self-service e sfottò calcistici on demand. Non occhiate troppo a lungo la biondona nel tavolo accanto o è harrasment.

Dopo vi potete recare su una delle due terrazze, o guardando le colline lontane o il centro cittadino, sentendovi, per qualche minuto, Nerone.

Questo è il primo post/segnalazione. Sentitevi liberi, mandatemi le vostre che le pubblichiamo qui. Enti, scuole, ospedali, ministeri. C’mon!

Avogadro it’s my co-pilot

Arriverò sicuramente buon ultimo, ma occorre comunque dare visibilità al caso Boiron-Samuele di B-log:0. In pratica la simpatica ditta che vende le famosissime caramelline di zucchero ha cercato di far bloccare il sito al provider di Samulele (a proposito Samuele, qual è il tuo?) il quale ha invece agito nella maniera corretta, permettendo la modifica ma senza far sparire neanche un secondo l’articolo in questione. Resta poi il discorso su quella che pare essere una pratica comune, quella della minaccia leguleia a post su internet. Risparmatemi poi, cari leguleji in ascolto, il solito discorso del “eh, ma così non si può fare, li ha diffamati”. Ho deciso, con atto altamente democratico, di cancellare tutti questi tipi di commenti. Così, perché i bizantinismi mi stanno fortemente antipatici.

Aggiungo una cosa. Chi come me ha fatto almeno un anno di chimica a scuola e ha fatto esercitazioni di analisi e attività di laboratorio è perfettamente “vaccinato” contro la storia delle diluizioni e della fialetta agitata. Che il becco Bunsen sia con voi!

Peppe D’Avanzo e l’ovale

Molti lo conoscono per le dieci domande al premier Berlusconi, per le inchieste, ma lo scomparso Beppe D’Avanzo era anche un rugbista. Voglio ricordarlo con questo suo pezzo (invero vecchietto e in ricordo di quella partita che fu un disastro), che ben descriveva con splendido stile il nostro sport:

Il rugby per salvare l’Italia

Noi appassionati del rugby – diversi e un po’ sfigati come può esserlo in Italia chi non ama il calcio – abbiamo un sogno: vedere l’ 8 settembre a Marsiglia, quando l’Italia giocherà con gli All Blacks la partita di esordio dei Mondiali, il premier, il leader dell’ opposizione. Perché no?, il capo dello Stato. In buona sostanza, chi ha sulle spalle la responsabilità di guidare il Paese. Per un motivo elementare: abbiamo la convinzione che l’Italia abbia bisogno del rugby; che i princìpi del rugby consentano di guardare meglio lo «stato presente del costume degli italiani».

Siamo persuasi che questo gioco possa migliorare l’Italia. È un mistero inglorioso, per gli italiani, il rugby. Pochi sanno esattamente di che cosa si tratta. È un peccato perché il rugby ha le stesse capacità mitopoietiche del calcio e, come il calcio, permette di interpretare il mondo. Dalla sua, il football può vantare moltissimi scrittori che si sono misurati con quest’impresa. Qui da noi con il rugby si è misurato soltanto, che io sappia, Alessandro Baricco con tre cronache (due su questo giornale) che, per noi del rugby, sono ancora oggi una medaglia da mostrare in giro. Di quelle cronache, negli spogliatoi e sugli spalti semideserti, se ne conoscono le frasi a memoria. Un paio in particolare: «Rugby, gioco da psiche cubista»; «Qualsiasi partita di rugby è una partita di calcio che va fuori di testa». Non si discute la scintillante eleganza della scrittura. Mi sembra, però, che la prova di Baricco confonda quel poco che nel rugby è chiaro. «Psiche cubista». A naso, credo che si possa contestare l’ accostamento tra i volumi, i vuoti del cubismo e il rugby.

Il rugby è fatto di traiettorie e di pieni, Continue reading Peppe D’Avanzo e l’ovale

Google+ visto da fuori

Non ho ricevuto in prima instanza e poi non l’ho neanche cercato, un invito a testare il terzo tentativo di social network di Google (precedenti erano Wave e Buzz). Io “vivo” e condivido la mia esperienza on line su FriendFeed, piccolo social molto flessibile con zero fronzoli, al quale appartengono un gran numero di invitati al test di G+. Sono un paio di giorni che vengono pubblicate molte schermate di “cancellazione” del profilo di G+. Magari il campione statistico è molto limitato, ma le premesse non sono buonissime (un clone di Facebook con alcune caratteristiche di Friendfeed e di Diaspora, ma con poca flessibilità riguardo l’identificazione on line). Vedremo se a Mountain View aggiusteranno il tiro o arriverà il quarto tentativo.

Strane cronache da uno strano Paese